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Il "marketing emozionale" ci costa cinquantamila euro

La Regione Emilia Romagna ha approvato un contributo  di € 25.000 a favore di Appennino Slow Scarl (con sede a Loiano) per la realizzazione del Progetto “Appennino Slow, sperimentare in montagna innovazione e contemporaneità nel turismo sostenibile”. 

 

Se è poco chiara la finalità del  Progetto, lo è ancora meno la descrizione: “acquisizione di informazioni sul territorio sui temi del naturalismo, della storia archeologica, della botanica e della geologia secondo l’ottica del marketing emozionale per sviluppare una migliore offerta turistica con operatori debitamente formati”. 

 

Non poteva mancare l’obiettivo del progetto: “Obiettivo principale è quello di rendere gli operatori consapevoli del loro patrimonio turistico locale e quindi sviluppare l’incoming attraverso l’utilizzo anche sperimentale di nuove forme di informazione e di promo commercializzazione”.

 

Costo totale  € 50.000 (€ 25.000 Regione + € 25.000 Appennino Slow).

 

Di questa cifra ben € 10.000 saranno investiti per “l’ideazione di una nuova metodologia di indagine e comunicazione”. Gli altri € 40.000 per “la realizzazione della nuova campagna di comunicazione, attività di promozione e partecipazione a fiere ed eventi”.

 

In sintesi, il “marketing emozionale”, “l’incoming (!)” e   le “nuove sperimentazioni”  ci costano  € 50.000  (Appennino Slow  è un Ente pubblico).

 

A parte la fumosità della descrizione  e degli obiettivi  (aspetteremo i risultati), siamo scettici sugli effetti di questo investimento.  Cinquantamila euro  per tutto l’Appennino bolognese è una goccia nel mare e forse era meglio investire in singole iniziative (l’idea delle Fiere e manifestazioni è comunque ottimale), proposte dai Comuni e dalle Proloco locali.

 

all. delibera

 

novembre 2011

 

 

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data pubblicazione: 
Martedì, 15. November 2011 - 18:07
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Commenti

Gent.ma Redazione,

mi permetto di suggerire che a volte prima di scrivere inesattezza sarebbe bene informarsi prima e sapere di che cosa si parla.

Inanzi tutto AppenninoSlow non è un ente pubblico, ma una società mista pubblico privata a prevalenza privata.

AppenninoSlow mette in questo progetto il 50 % del finanziamento. Per cui non "ci costano 50.000" eventualmente solo 25.000. Ad altri spesso tocca il 100 % del contributo e nessuno reclama. Questo cofinaziamento ce lo siamo guadagnato proponendo un progetto alla regione che lo ha ritenuto valido e finanziato al 50%.

Resto a disposizione per chiarimenti affinchè sul vostro sito, che spesso leggo e apprezzo per gli sforzi che fate per raccogliere informazioni ed altro, sia correttamente aggiornato sul nostro progetto che ritengo porti importanti benefici al territorio, Loiano compreso.

Stefano Lorenzi
info@appenninoslow.it
339.8283383

La ringraziamo per le precisazioni che apprezziamo. Però ci restano i dubbi riportati nel post. Se la Regione (pubblico) ci mette il 50% e l'altro 50% lo mette una Società parte pubblica e parte privata, la spesa per la collettività resta la parte predominante. Inoltre non abbiamo messo in dubbio la bontà del Progetto (che non conosciamo), ma ne abbiamo evidenziato la fumosità della descrizione e degli obiettivi (ad oggi, sul sito di Appennino Slow, non ne abbiamo trovato traccia). Converrà inoltre, che parlare di "marketing emozionale", senza esplicitarne la natura, non è facilmente comprensibile per i non addetti ai lavori. Apprezziamo, altresì, che ci sia qualcuno che pensa fattivamente a progetti per un territorio troppo spesso colpito solo da tagli indiscriminati. Come abbiamo scritto ci piacerebbe, a questo punto, conoscere i risultati che porterà questa iniziativa. Spero di rileggervi presto. Buon lavoro. Danilo Zappaterra

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