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Verbale incontro in Provincia del 28 febbraio 2013 su “Futuro dell’Ospedale di Loiano”

dalla pagina Facebook del Comitato CAST:

o Giovanni Maestrami, Sindaco di Loiano
o Alessandro Ferretti, Sindaco di Monghidoro
o Morena Baldini, Assessore Sanità Monghidoro
o Alberto Rocca, con delegazione, per Comitato Appennino Salute Territorio
o Francesco Ripa di Meana, Direttore Generale AUSL di Bologna, con Maria Luisa Marcaccio
o Giuliano Barigazzi, Assessore Sanità Provincia

Tema Incontro: “futuro dell’Ospedale Simiani di Loiano nel contesto della rete ospedaliera della provincia di Bologna”
Barigazzi introduce il problema inserendolo nell’ambito del difficile momento organizzativo ed economico finanziario e rispetto alle difficili sfide che attendono la Sanità anche nell’anno appena iniziato.

Ripa di Meana conferma che l’ospedale Simiani si configura, nell’attuale organizzazione, come importante punto di accesso della popolazione alla grande rete di servizi qualificati di cui l’azienda dispone: non se ne prevede, quindi, la scomparsa ma, anzi, il mantenimento anche attraverso l’importante innovazione dell’inserimento della Casa della Salute. Innovazione ed efficientamento dei servizi sono presupposti indispensabili per riuscire a garantire risposte di salute in questa area.
Tenendo presenti le richieste dei Sindaci e del Comitato Appennino espresse verbalmente e ripercorrendo anche i singoli punti presenti, rispetto al tema, negli ordini del giorno dei Consigli Comunali dei Comuni della montagna, fornisce garanzie sui 4 grandi temi prospettati.

1) Emergenza/urgenza e Continuità Assistenziale

Sulla base della valutazione dei dati di attività dell’anno 2012, viene mantenuto il Punto di Primo Intervento collegato con la rete dell’emergenza urgenza del 118, con l’attuale configurazione e come garanzia di risposta a situazioni critiche in un territorio disagiato, con attività h24.
Sul versante della Continuità Assistenziale (ex Guardia medica), che opera tutte le notti e nei diurni festivi e prefestivi, i dati di attività mostrano uno scarso utilizzo del servizio (es. 1 visita domiciliare ogni 3 notti), a fronte di un alto costo ed in compresenza del servizio del Punto di Primo Intervento. Vi sono, quindi, margini di efficientamento e materiale per ipotizzare una riorganizzazione globale dell’attività, per esempio con la soppressione dell’attività notturna, ed una maggiore integrazione diurna con il PPI ed all’interno dell’attività della futura casa della Salute.
Si concorda sulla ipotesi di un prossimo progetto di riorganizzazione da valutare congiuntamente.

2) Degenza

L’attività ospedaliera manterrà la dotazione di posti letto attuale e di personale, tanto che è appena stato confermato un nuovo medico, a tempo determinato, per il reparto di Medicina.

3) Specialistica

Non solo mantenimento dell’attuale, ma con previsione di qualche arricchimento. Nello specifico:

o Oculistica: si ritiene congruo il numero di ore (15,30/sett.) già presenti; peraltro, i tempi di attesa per visite sono in linea con il resto dell’azienda. La richiesta di far effettuare dallo
specialista ambulatoriale interventi in estemporanea, tipo rimozione di corpi estranei, non
può essere accolta per motivi puramente di sicurezza del setting e della strumentazione,
adatti ad attività di tipo ambulatoriale e non di Pronto Soccorso. L’attività ambulatoriale,
inoltre, è caratterizzata dall’essere di per sé programmata e non di libero accesso;
o Radiologia: è annosa la richiesta di presenza del tecnico radiologo h12 (ora fino alle ore 15,30). Si concorda di sperimentare una presenza fino alle 19 – 20, per qualche giorno la settimana, almeno nel periodo estivo, che normalmente registra un sensibile afflusso di persone in villeggiatura. L’azienda vedrà come poter reperire il personale, alle luce delle attuali limitazioni normative;
o Dermatologia: da settembre 2012, data del pensionamento della specialista titolare, il servizio non è stato riattivato per mancato reperimento di specialisti ambulatoriali, già presenti in azienda, disponibili a ricoprire le ore. Si farà una ulteriore ricerca con la modalità dell’incarico libero professionale;
o Anestesia: per l’inserimento del catetere venoso centrale, ora possibile a Vergato con trasporto del paziente, si prospetta la possibilità della presenza dell’anestesista a Loiano una volta al mese; in alternativa, riferimento su Bellaria. Il trasporto del paziente a Vergato, per la viabilità, è un disagio;
o Pneumologia e Neurologia: si ritiene possano essere surrogate dai medici internisti di reparto;
o Fisioterapia: ora 3 volte la settimana. Se ne valuterà la domanda per la possibilità di estensione;
o Collegamenti con Bellaria e San Lazzaro, anziché con Distretto di Porretta, per attività di secondo livello e per inserimento in percorsi diagnostico – terapeutici: è possibile valutarne la reale fattibilità;
o Ortopedia: da metà marzo l’ortopedico sarà presente ogni 15 giorni, anziché una volta la settimana la mattina; viene mantenuto lo stesso pacchetto di ore suddivise tra mattina e pomeriggio: non diminuisce il numero di visite e l’impegno orario, ma si risparmia sul tempo di percorrenza del professionista che viene da Vergato;
o Reumatologia: non è specialità presente in tutti i Distretti: si valuterà con ortopedici e fisiatri, sulla base dei numeri, quali collegamenti attivare per la popolazione di Loiano;
o Laboratorio: indipendentemente dalla creazione del Laboratorio Unico Metropolitano, rimarrà il servizio per le esigenze del reparto, con spazi ridefiniti;
o Angiologia: dallo scorso luglio già aumentata l’offerta (+ 13 posti doppler prenotabili a CUP per esterni, + 6 posti aggiuntivi per interni)

4) Casa della Salute

La strategia aziendale, avallata dalla CTSS, prevede la realizzazione di Case della Salute come innovazioni tese a migliorare l’accessibilità ai servizi, la qualità dell’assistenza e la continuità della cura, incidendo, tra l’altro, sul rafforzamento dell’integrazione con l’ospedale, sul miglioramento della presa in carico integrata dei pazienti con patologie croniche, sulla promozione dell’integrazione con i servizi sociali territoriali e con la rete dei servizi socio sanitari.
In particolare, la strategia prevede di realizzare Case della Salute “dentro” gli Ospedali di prossimità, per offrire a tutti i professionisti del territorio un canale privilegiato d’integrazione (professionale e strumentale) con la componente ospedaliera.

Sul tema “Case della Salute” è stato recentemente avviato anche uno specifico corso formativo per facilitatori, che integra professionisti di diverse aree, nonché gruppi di lavoro locali, per ciascuna Casa della Salute da realizzare, coordinati dal Direttore di Distretto competente per territorio.
Relativamente alla Casa della Salute presso l’ospedale Simiani:
o è attivo il gruppo di lavoro coordinato dal Direttore di Distretto
o da giugno saranno 3 i medici di medicina generale che avranno nella struttura i loro ambulatori
o sono già stati ristrutturati i locali adibiti all’accoglienza della cittadinanza, per un migliore comfort ed una migliore integrazione del personale che si occupa di accettazione, accoglienza, orientamento
o sono previsti altri piccoli lavori per migliorare la logistica interna
o si stanno delineando organizzativamente i primi percorsi di cura su cui sperimentarsi in modo integrato, per una migliore presa in carico delle situazioni di cronicità e complesse, particolarmente a vantaggio della popolazione anziana

Al termine dell’incontro, si registra soddisfazione reciproca.
Si manterranno collegamenti informativi sulle progettualità via via avviate.

Verbalizza:
Maria Luisa Marcaccio

data pubblicazione: 
Sabato, 27. April 2013 - 7:32
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