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Renato Tattini ospite della trasmissione televisiva "L'aria che tira". A Luca Casarini: 'la considero persona maleducata'

Botta e risposta fra il loianese e l'attivista no-global

Renato Tattini è stato ospite oggi  della trasmissione televisiva de La 7 'L'aria che tira', condotta da Myrta Merlino. Il loianese ha avuto così modo di ribadire la sua posizione in merito al referendum ed alla sua decisione di uscire dall'Anpi: "ho letto un articolo in cui si riportava che l'ANPI aveva scelto di votare No al Referendum Costituzionale e che chi dissentiva da questa linea poteva farlo, ma in silenzio. Inoltre  se qualcuno avesse voluto fare campagna per il Sì, avrebbe dovuto restituire la tessera o gli sarebbe comunque stata ritirata. Sentendo questo, sono andato a Bologna ed ho restituito la tessera". E poi ancora "in questa occasione l'ANPi vuole limitare la mia libertà e lasciare l'ANPI dopo quarantasei anni, è stato doloroso. La Costituzione può essere cambiata ed la stessa Costituzione che lo prevede".

E proprio su questo punto e sui metodi di cambiamento che si è creato un breve scontro verbale con Luca Casarini (attivista no-global), visibile QUI

25 maggio 2016

data pubblicazione: 
Mercoledì, 25. May 2016 - 11:51

Commenti

Grazie alle parole di Renato mi è venuto in mente che la costituzione è già stata rivista e l'ANPI non ha mai preso posizione e se questa volta ha deciso di farlo si vede che questa nuova modifica tocca la costituzione in punti che per l'associazione non sono modificabili in quei termini. Resto sempre più convinto che Renato abbia fatto bene a riconsegnare la sua tessera ma non può addebitare la colpa all'associazione stessa ma bensì ad un suo lecito cambiamento di prospettiva rispetto a queste problematiche. Il "maleducato" Cesarin ha chiarito bene questo aspetto. La Costituzione si può cambiare ma bisogna vedere come. Cambiarla non è né un obbligo ne un gioco e inciderà profondamente sulla democrazia di questo paese. Trovo inoltre deprimente il fatto che il PD adattino parole e fotografie di Berlinguer, della Iotti e di Ingrao a sostegno del SI perché evidentemente i nuovi leader di quel partito non hanno una credibilità come persone di sinistra.

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