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Migranti a Barbarolo, entro marzo verranno accolte tre famiglie

I nuclei sono trasferiti da via Santa Margherita in appartamenti della Curia

Una trentina di residenti di Barbarolo hanno partecipato all’incontro organizzato dal Comune di Loiano sul tema dei migranti nella frazione.

Oltre al Sindaco Patrizia Carpani, erano presenti i rappresentanti della Cooperativa Camelot che organizza e segue il Progetto, ed il Dott Nicolini in rappresentanza dell’ASP della Città Metropolitana di Bologna. Obiettivo della serata era illustrare il Piano che prevede l’inserimento di tre famiglie di migranti in quattro appartamenti che la Curia possiede nella piccola frazione.

Il Sindaco ha ripercorso le tappe che hanno portato ad oggi, ricordando che questi migranti facevano parte del progetto CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) che prevedeva un inserimento quasi forzato nel territorio, senza condivisone con il Comune. Questo progetto è giunto al termine aprendo un nuovo capitolo che rientra invece nello SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), di cui fa parte Loiano. Un sistema certamente più strutturato, organizzato ed integrato con il territorio e le comunità.

Di un progetto simile se ne era già discusso lo scorso anno quando la Camelot, aveva individuato uno stabile a Barbarolo per l’inserimento di minori non accompagnati. Progetto poi naufragato vista la mancanza di requisiti (e la collocazione particolarmente infelice) della struttura.

In questo caso non si tratta di nuovi migranti ma del trasferimento delle tre famiglie che già da un anno vivono a Loiano in via Santa Margherita. Tre nuclei a cui se ne aggiungerà un quarto, per un totale di 14 persone con bambini anche molto piccoli (da pochi mesi a qualche anno), che verranno ospitati negli appartamenti di fronte alla Chiesa.

I rappresentanti della Cooperativa hanno illustrato le loro mansioni che prevede l’impiego di due operatori dal lunedì al al sabato nelle ore diurne e di un operatore nelle ore notturne dal lunedì alla domenica. Operatori che vivranno un locale adiacente alle famiglie e che le seguiranno in tutte le fasi della loro giornata (lavoro, scuola, assistenza ed accompagnamento ai servizi sanitari e sociali, spostamenti anche con un servizio navetta, eccetera).

Queste famiglie, di religione cattolica, arrivano da Niger e Gambia ed hanno già da tempo ottenuto i permessi di soggiorno. Obiettivo del progetto, va sottolineato, è quello di dare loro la possibilità di integrarsi e rendersi autonomi in un tempo relativamente breve (circa un anno e mezzo).

Proprio sulle possibili difficoltà di integrazione in una comunità così piccola e decentrata come Barbarolo, sono scaturite le maggiori perplessità e preoccupazioni di alcuni dei presenti. Obiezioni in parte già sollevate anche in occasione dell’ipotesi dello scorso anno. “Come possono famiglie con bambini piccoli integrarsi in una frazione in cui vivono così poche persone (238) sparse in diversi borghi?”. In effetti la differenza con l’attuale sistemazione nel centro di Loiano è evidente.

A questo risponde la Cooperativa che garantisce la forte volontà di queste famiglie di integrarsi e riporta la positiva esperienza di Valgattara, dove in una situazione simile, le nuove famiglie si sono ben integrate anche aiutando e collaborando con la piccola comunità monghidorese.

Le perplessità e le domande non si sono certamente esaurite con questo incontro e per questo a breve se ne organizzerà un altro invitando e presentando le nuove famiglie. Il trasferimento a Barbarolo avverrà presumibilmente entro il corrente mese di marzo.

data pubblicazione: 
Giovedì, 22. March 2018 - 7:06

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