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A Marzabotto nasce il primo Borgo Ecologico d’Europa

di Marika Donatiello

 

Nel nuovo Borgo ecologico in costruzione a Marzabotto tutto avrà una prospettiva sostenibile, a partire dalla produzione di energia pulita. Che alimenterà i processi di trattamento e riciclo di lavatrici, piccoli televisori e pc a fine vita.

Un’area industriale dismessa di oltre 45.000 metri quadrati sede della ex cartiera Burgo sottratta a un progetto per la realizzazione di una impattante centrale a turbogas. Da queste premesse è partita la sfida del Borgo Ecologico di Marzabotto, nell’hinterland bolognese: un progetto da 10 milioni di euro condotto da un gruppo di imprenditori emiliano-romagnoli, con capofila la bolognese Dismeco srl.

Nel nuovo borgo ecologico infatti tutto avrà una prospettiva sostenibile. La conversione dell'area avverrà attraverso un’attenta opera di recupero del patrimonio architettonico industriale esistente. Nel sito, dove già oggi avviene il trattamento e il riciclo di circa 500 lavatrici al giorno e di tonnellate di piccoli televisori e pc dismessi, si produrrà inoltre energia pulita attraverso l'installazione di impianti fotovoltaici di ultima generazione, integrati da apparati sperimentali applicati al mondo del geotermico e del mini-eolico, e da turbine idriche che utilizzeranno la forza motrice del fiume Reno che alimenta, da centinaia di anni, le attrezzature della storica cartiera.

Nella innovativa area industriale verde troverà sede anche un centro di ricerca di sulle modalità più efficienti di recupero delle materie prime, tramite collaborazioni con l'università di Bologna e quella svedese di Goteborg. Il Borgo Ecologico sarà anche un luogo ideale per diffondere cultura ecosostenibile: l’ex Villa Rizzoli, situata all’interno del complesso, ospiterà infatti entro la fine dell'anno aule didattiche dotate di moderne attrezzature interattive rivolte ai bambini. Grande spazio anche all’arte: all’interno del Borgo ecologico saranno organizzate mostre ed eventi che coinvolgeranno artisti di livello internazionale, che operano utilizzando materie prime metalliche o plastiche recuperate.

Notevole il potenziale occupazionale del progetto: Dismeco ha infatti dato la disponibilità ad assumere entro l'anno i 22 lavoratori della ex cartiera, attualmente in mobilità, impiegandoli in un percorso di riqualificazione professionale.

data pubblicazione: 
Giovedì, 8. December 2011 - 16:47
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