Mercoledì, 8. May 2024 - 2:05

Dal 27 maggio riaperta la Futa senza limiti di orario, ma con alcune specifiche

Permane il divieto di transito a ciclomotori e motocicli

E’ stata emanata un'Ordinanza da parte di ANAS che entrerà in vigore sabato 27 maggio dalle ore 8.00. E' prevista la riapertura della SP 65 Futa senza limitazioni orarie come avveniva fino ad oggi, ma con alcune specifiche:
- le sollecitazioni del territorio circa la necessità di una rapida riapertura al transito della SS 65 “della Futa” anche in relazione ad esigenze di ordine pubblico;
- la necessità di garantire l’accessibilità a residenti, mezzi di soccorso, ovvero ai mezzi d’opera impegnati nelle attività emergenziali;
- che, per quanto sopra, anche in esito alle prime attività di ripristino e messa in sicurezza messe in campo e nelle more degli interventi definitivi di ripristino delle ordinarie condizioni di circolazione, per quanto possibile, occorre emettere un provvedimento organico di gestione della viabilità del breve periodo;
- che, sono stati sentiti i Comuni interessati dagli eventi emergenziali in atto, la Regione Emilia-Romagna - Protezione Civile ed i locali Comandi di Polizia Municipale, nonché informate le Prefetture ed i Comandi di Polizia Stradale territorialmente competenti;
L’ ORDINANZA prevede la riapertura della strada a decorrere dalle ore 8:00 del giorno 27 maggio 2023 senza limitazioni orarie ma con le seguenti prescrizioni:
- la chiusura al transito della SS 65 “della Futa” tra il km 72+700 circa ed il km 76+300 circa provvedendo a deviare il traffico veicolare lungo la viabilità locale adiacente quale, tra le altre, la comunale Napoleonica in Comune di Loiano (rif. tav.70);
- l’istituzione dei seguenti sensi unici alternati regolati da impianti semaforici:
il km 68+000 circa (rif. tav.66);
b.2) tra il km 68+000 circa ed il km 68+100 circa (rif. tav.66); b.3) tra il km 79+600 circa ed il km 79+850 circa (rif. tav.66); b.4) tra il km 81+480 circa ed il km 81+700 circa (rif. tav.66); b.5) tra il km 84+580 circa ed il km 84+780 circa (rif. tav.66); b.6) tra il km 88+430 circa ed il km 88+700 circa (rif. tav.66); b.7) tra il km 89+570 circa ed il km 89+900 circa (rif. tav.66);
- Lungo i tratti e/o in prossimità degli stessi oggetto del presente disposto è imposto altresì il divieto di sorpasso (Fig. II 48- Art. 116) ed il limite massimo di velocità di 30 Km/h (Fig. II 50 - Art. 116) per tutti gli autoveicoli.
- Tra il km 62+800 ed il km 90+000 della SS 65 “della Futa”  (ossia dalla rotatoria di Monghidoro) al km 90+ 00 ( Pianoro Vecchio) è imposto altresì il divieto di transito ai motocicli
- il divieto di transito dal km 62+800 al km 90+000 su tutte le corsie a partire dalle ore 8.00 del 27/5/2023 interesserà ciclomotori e motocicli

all.to ordinanza

Per potenziale pericolo, interdizione spazio Piazza Dall'Olio, via Molino a Vento, via Roma

Ordinanza urgente

Dopo un sopralluogo dell'Ufficio Tecnico e di un geologo, il Comune ordina:
1) il divieto di utilizzo delle aree pubbliche di via Molino a vento e della porzione di Piazza dall’Olio -su cui si affaccia via Molino a vento -fino al civico 26 di via Roma,
2)la chiusura del tratto di via Roma tra il civico 18/3 e 29inibendo quindi il traffico veicolare e pedonale,
3)il divieto di utilizzo delle suddette aree per il mercato domenicale,
4)di avvisare i soggetti residenti ai civicivia Molino a vento 2 e 3 e via Roma 20 di porre particolare attenzionee non attardarsi nel passaggio lungo via Molino a vento per accedere alle proprie abitazioni,
5) il divieto di utilizzo dello sportello bancomat di via Roma 18/3,
6)la sospensione temporanea dell’attività presente in via Roma 22 e l’utilizzo degli spazi esterni a detta attività,
7)la sospensione temporanea dell’attività presente in via Roma 29,8)che le suddette misure rimangano in vigore sino al ripristino delle adeguate condizioni di sicurezza

all.to Ordinanza

Corse TPER previste nei giorni festivi

CORSE TPER NEI GIORNI FESTIVI
(fonte Comune di Loiano)
Si comunica che, al fine di garantire il servizio di trasporto pubblico, Tper Spa ha istituito alcune corse anche nelle giornate festive.
Di seguito le corse in vigore per le giornate festive:

VERSO Bologna
ore 6.40 – 13.40 – 19.40

DA Bologna
ore 8:00 – 14:00 – 19.00 (orari da Piazza Cavour)

Sono limitate a Pianoro le corse delle 10 e delle 12, in partenza da Piazza Cavour.

Da Savazza (Monterenzio) vengono effettuate partenze per Monghidoro alle
- 5:35 (Monghidoro alle 6.30 - prosegue poi per Bologna con transito per Futa)
- 8:54
- 12:54 (Monghidoro alle 13.35 - prosegue poi per Bologna con transito per Futa)
- 13:54
- 17:54 (Monghidoro alle 18.35 e poi alle 19.30 prosegue per Bologna con transito per Futa)
Da Monghidoro vengono effettuate partenze di corse limitate a Savazza (non sono previste corse in partenza da Monghidoro che proseguano oltre Savazza), alle:
- 6:35
- 12:35
- 17.35
Sono inoltre garantiti tutti i collegamenti tra Monghidoro e Castel dell’Alpi e viceversa agli orari previsti.
Si ricorda che le navette che collegano Loiano a Quinzano e a San Benedetto Val di Sambro (stazione ferroviaria) non sono attive nelle giornate festive.
Per quanto riguarda tutti i dettagli relativi al servizio di trasporto pubblico nei giorni feriali, si rimanda all'aggiornamento dedicato, datato 25/05/2023.

Città Metropolitana, aggiornamento viabilità Strade Provinciali (26/5)

La Città Metropolitana di Bologna ha pubblicato un aggiornamento QUI inerente la viabilità sulle Strade Provinciali.
Sulla SP 22 Loiano-Quinzano restano le limitazioni precedenti: possono transitare mezzi di soccorso, di trasporto scolastico e residenti in caso di emergenza.
Non vieneinvece riportata la decisione del sindaco Morganti di equiparare i clienti delle attività commerciali ai residenti. Si chiede chiarezza su questo punto perché aiuterebbe molto le attività della zona.

Venerdì 2 giugno via Roma chiusa per il “Festival dell’ambiente e della sostenibilità”

Dalle ore 7.00 alle 24.00 da piazza Ubaldino all'incrocio con viale Marconi

Con l’Ordinanza n 25 (allegata), la Polizia Municipale di Loiano ha disposto per venerdì 2 giugno la chiusura al transito su via Roma dall’intersezione con Viale Marconi sino all’intersezione con Piazza Ubaldino. Dalle ore 7:00 alle ore 24:00 per lo svolgimento della manifestazione “Festival dell’ambiente e della sostenibilità”.

 

Renzo Panzacchi: "aziende di montagna condannate da una burocrazia talebana"

Il Presidente dei Castanicoltori illustra la tragica situazione dei castagneti gravemente colpiti dalla recente calamità

Su FreshPlaza un articolo a firma di Renzo Panzacchi Presidente Consorzio Castanicoltori Appennino Bolognesesui sui danni subìti dai castagneti durante la calamità della scorsa settimana. QUI è possibile ascoltare l'intervista a Radio Bruno

"Nel generale disastro che ha colpito l'Emilia Romagna, è assolutamente giusto che l'emergenza dell'oggi ponga la priorità sulle persone e sulle loro case, sul ripristino delle linee elettriche e telefoniche, sulle attività commerciali, sugli stabilimenti industriali, sulla viabilità".

Lo afferma Renzo Panzacchi, portavoce dell'Associazione Consorzi Castanicoltori Appennino Emilia-Romagna, aggiungendo: "Tuttavia riteniamo che non debbano passare sotto silenzio i gravissimi danni strutturali subiti dai castagneti da frutto dell'Appennino, quelli che producono il pregiatissimo Marrone".

Interi castagneti, anche secolari, sono letteralmente scivolati a valle, verso il letto dei torrenti, spostandosi anche per centinaia di metri e andando ad occupare terreni precedentemente dedicati ad altre coltivazioni, alcuni, travolti dalle frane, sono persi per sempre, altri ancora sono danneggiati da frane e smottamenti. Impossibile per ora lo svolgimento delle necessarie attività colturali e a rischio, in prospettiva, quelle della eventuale raccolta.

"Ad oggi è ancora impossibile quantificare i danni strutturali ai castagneti, così come è ancora impossibile misurare quanti ettari coltivati a marrone siano andati perduti. Occorreranno ancora varie settimane. E' invece purtroppo certa l'evidenza di trovarci di fronte ad un disastro di portata epocale, e tale da mettere davvero in discussione il futuro della castanicoltura di una gran parte dell'Appennino".

I danni più gravi si sono avuti nella provincia di Forlì-Cesena lungo la valle del Senio, nella provincia di Ravenna lungo la valle del Savio. E poi nella valle del Santerno, che interessa tutto il comprensorio del Marrone IGP di Castel del Rio e, anche se in misura minore, nell'area dell'Appennino Bolognese, tra la valle dell'Idice fino alla valle del Samoggia. Pochi danni nel Modenese e nel Reggiano.

In Appennino è stata sconvolta la rete viaria, tanto che molte persone e località sono ancora isolate e rifornite con gli elicotteri, ma è stata completamente stravolta anche la viabilità forestale, quella che permetteva di raggiungere i castagneti, in genere collocati nelle zone più impervie. Intere aree sono irraggiungibili e lo rimarranno a lungo.
"Ho parlato personalmente con decine di produttori che, in mancanza dei necessari sostegni pubblici, sono rassegnati ad abbandonare i loro castagneti da frutto. Il rischio per i castagneti dell'Appennino è che l'agricoltura di montagna passi in secondo piano, che diventi un problema di serie B, con il rischio che molti agricoltori decidano di abbandonare l'Appennino, abbandonando così anche le abituali cure del territorio, con tutte le inevitabili future conseguenze".

"Se la pubblica amministrazione non comprenderà che i castanicoltori, nello svolgimento della loro attività, sono i veri custodi dei territori di montagna, episodi violenti come quello che stiamo vivendo non potranno che ripetersi. E non sarà colpa del cambiamento climatico".
"A tal proposito i castanicoltori vogliono sottolineare che, se è vero che la portata degli eventi accaduti può essere definita "storica", è altrettanto vero che non ci si può sempre e solamente nascondere dietro l'alibi del cambiamento climatico. Da anni il cambiamento climatico, che è peraltro innegabile, si prende la colpa di qualsiasi cosa accada in natura, a prescindere. Ma se si vuole trattare l'argomento con serietà, occorre andare alla ricerca delle cause e delle responsabilità, che ci sono".

I castanicoltori della regione Emilia-Romagna ritengono che il fragile territorio dell'Appennino sia stato troppo a lungo trascurato dalle istituzioni preposte, creando le condizioni per la tempesta perfetta, che è puntualmente arrivata. Era solo questione di tempo.
"Mi riferisco alla mancata pulizia delle scoline laterali delle strade comunali e provinciali, che negli anni si sono riempite di detriti e rifiuti, impedendo il regolare deflusso delle acque; mi riferisco alla mancata pulizia dei tombini di raccolta delle acque piovane lungo le strade, spesso intasati da rami e detriti di ogni genere; mi riferisco infine alla mancata pulizia del letto di scorrimento di rii e torrenti, dove crescono indisturbati alberi e cespugli che trattengono rami rotti e tronchi secchi, creando vere e proprie dighe che poi cedono sotto la spinta dell'acqua, portando a valle migliaia di tonnellate di fango e detriti che provocano le esondazioni".

"E di tutto questo non ha certamente colpa il cambiamento climatico, bensì le competenti autorità amministrative. E' noto che le risorse pubbliche sono scarse, ma è anche vero che le normative vigenti in materia di cura del territorio e degli ambiti forestali hanno letteralmente paralizzato il sistema".
"Da venti o venticinque anni abbiamo tutti ascoltato molte chiacchiere sulla semplificazione delle procedure burocratiche e amministrative per la gestione del territorio montano, ma non abbiamo visto molti fatti. Credo che se il disastro biblico che è avvenuto non riuscirà a modificare questa situazione, l'Appennino sarà definitivamente condannato".

"Il secondo tema, che è peraltro strettamente legato al primo, riguarda l'atteggiamento ideologico e talebano con cui l'apparato amministrativo guarda all'ambiente dell'Appennino. Occorre il coraggio politico di riconoscere che qualcuno si è sbagliato; occorre farlo, per non continuare a sbagliare".
"Le decisioni che riguardano l'eventuale rimozione di un albero dall'alveo di un torrente le deve poter prendere chi vive e abita quel luogo, non il burocrate di turno, non qualcuno che è laureato in archeologia o in filosofia o scienze politiche e che di agricoltura semplicemente non sa".
"E non possiamo dimenticarci della stratificazione di regolamenti e di leggi emanate da una miriade di enti e istituzioni quali l'Europa, lo Stato, le Regioni, le Province, fino ad arrivare ai Comuni e alle Unioni di comuni i cui funzionari, anch'essi talvolta confusi dall'eccesso di norme, le interpretano in maniera personale e restrittiva, impedendo o negando agli agricoltori della montagna la possibilità di intervenire tempestivamente e preventivamente per risolvere minacce di criticità. E ignorare tali norme intervenendo con il semplice buonsenso o l'esperienza, significa subire una denuncia penale".
"Siamo di fronte a un disastro di portata tale da mettere davvero in discussione il futuro della castanicoltura di una parte dell'Appennino e molti produttori, in mancanza dei necessari sostegni pubblici, sono rassegnati ad abbandonare i loro castagneti. Ci auguriamo che il comparto della castanicoltura da frutto possa ora ricevere la giusta priorità e non finisca di nuovo nell'oblio da cui è riuscito faticosamente a uscire negli ultimi quindici anni".

Fondovalle Savena, il Comune: "prima del 2024 non dovrebbe riaprire"

Oggi un articolo su Repubblica Bologna

Un articolo pubblicato oggi su Repubblica Bologna, riassume la situazione di Loiano in questi giorni dopo la calamità. Frane, evacuati, ripristini e la speranza che arrivino fondi, sono i temi dell'articolo che tocca anche la questione fondovalle. Secondo il Comune "non dovrebbe riaprire prima del 2024"

Galeazzo Bignami: "in pochi giorni ripristinato il traffico sulla Futa"

Il Viceministro alle Infrastrutture si complimenta con ANAS

Il Viceministro alle infrastrutture ha pubblicato un post su Facebook:

In pochi giorni Anas, nonostante la pioggia, ha ripristinato il transito sulla statale 65 della Futa, arteria fondamentale per i comuni del nostro Appennino.
Semplicemente fantastici gli operai, i tecnici, gli addetti incessantemente al lavoro per il pieno ripristino della viabilità!

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